Non sappiamo mai da dove il corpo ci sorprenderà

Pubblicato: 31 agosto 2014
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Autori

A partire dal lavoro con i bambini, che porta inevitabilmente a stare con la presenza concreta del corpo, sia del paziente, sia dell'analista., le AA. si chiedono in quale prospettiva teorico-clinica inserire questa dimensione, passando attraverso la critica a un"idea di corpo oggetto o soggetto e di terapia intesa come "mentalizzazione" del corpo, e ipotizzando la necessità di considerare il processo del "corpo-mente-contesto". Tutto ciò ha implicazioni concrete non solo nel modo di lavorare nella stanza di analisi, ma anche e soprattutto nella formazione di professionisti profondamente "presenti a se stessi".

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Come citare

Cavalli, G., & Zerbi , O. . (2014). Non sappiamo mai da dove il corpo ci sorprenderà. Ricerca Psicoanalitica, 25(2), 29–46. https://doi.org/10.4081/rp.2014.367