Vincolo e significato

Ricevuto: 11 giugno 2022
Accettato: 28 settembre 2022
Pubblicato: 30 dicembre 2022
Abstract Views: 369
PDF (English): 83
PDF: 149
Publisher's note
All claims expressed in this article are solely those of the authors and do not necessarily represent those of their affiliated organizations, or those of the publisher, the editors and the reviewers. Any product that may be evaluated in this article or claim that may be made by its manufacturer is not guaranteed or endorsed by the publisher.

Autori

Al venir meno del modello economico-dinamico la psicoanalisi non ha saputo rispondere con una profonda riformulazione della teoria generale e ha preferito promuovere a teoria le generalizzazioni psico-evolutive, psicodinamiche e cliniche, rinunciando a una teoria processuale che, giustificando la pratica clinica e il metodo, ne promuovesse la ricerca e lo sviluppo. In controtendenza e in vista di una tale necessaria teoria generale, l’Autore introduce il concetto di vincolo a indicare un nesso fisso, stabile e persistente nel tempo tra un elemento somatico-valoriale e un elemento simbolico-rappresentazionale che, in forza della marcatura emozionale, limita, indirizza o prescrive le azioni possibili del soggetto. Caratteristica cruciale del vincolo è la sua continua attività attrattiva, che tende a modellare secondo lo schema fissato e marcato, gli elementi del flusso del vissuto, che in modo logico, analogico o metaforico si lasciano ricondurre allo schema. La marcatura emozionale attiva un’anticipazione dell’emozione e avvia la risposta di avvicinamento, allontanamento o cautela in qualunque ambito motivazionale, ponendosi come il meccanismo elementare di formazione delle motivazioni e, dunque, delle intenzioni. Il concetto di vincolo consente anche di fare chiarezza nella problematica del significato, indicando nel significato vincolato all’emozione, l’unico ‘significato’ che possa essere considerato causativo dal punto di vista degli effettivi processi. La congettura sottostante la definizione del concetto di vincolo è che ciò che la psicoanalisi ha sempre inteso come l’‘inconscio’ debba e possa essere tradotto nell’azione continua, sistematica e generalizzata della rete gerarchica dei vincoli. Tale rete guida silenziosamente il comportamento non attraverso insondabili intenzionalità mentalistiche, ma con il semplice esercizio di regole (relativamente o radicalmente) vincolanti, che costruiscono significati, intenzioni e moventi, secondo una grammatica e una sintassi, che istruiscono significati e contesti sulla spinta dei nessi marcati piuttosto che tramite l’intervento causativo di un contenuto mentale o la proiezione di un’immagine riesumata da un lontano, non verificabile passato.

Dimensions

Altmetric

PlumX Metrics

Downloads

I dati di download non sono ancora disponibili.

Citations

Damasio, A. (1994). Descartes’ error: emotion, reason, and the human brain. New York, NY: Grosset/Putnam; trad. it. L’errore di Cartesio. Milano: Adelphi, 1995.
Damasio, A. (1999). The feeling of what happens: body and emotion in the making of consciousness. London: Heinemann; trad. it. Emozione e coscienza. Milano: Adelphi, 2000.
Damasio, A. (2010). Self comes to mind: constructing the conscious brain. New York, NY: Pantheon; trad. it. Il Sè viene alla mente. Milano: Adelphi, 2012.
Fischetti, R. (2013). Il concetto di vincolo nella psicoanalisi operative. In Cavicchioli, G., (a cura di), Io- Tu- Noi. Milano: FrancoAngeli.
Freud, S. (1915). L’inconscio. OSF, VIII.
Freud, S. (1925). Inibizione, sintomo e angoscia. OSF, X.
Gill, M. M. (1976), Metapsycology is not psychology. In Gill, M. M., Holzmann, P. S. (Eds), Psychology versus metapsychology: psychoanalytic essays in memory of George S. Klein. New York, NY: International University Press.
Gill, M. M. (1982). The analysis of transference, vol. I, Theory and tecnique. New York, NY: International University Press; trad it., Teoria e tecnica dell’analisi del transfert. Roma: Astrolabio, 1985.
Gill, M. M, (1984). Psychoanalysis and psychotherapy: a revision. International Review of Psychoanalysis, 11, 161-179.
Gill, M. M. (1994). Psychoanalysis in transition. Hillsdale, NY Analytic Press; trad. it. Psicoanalisi in transizione. Milano: Cortina; 1996.
Greenberg, J. R., Mitchell, S. A. (1983). Object relations in psychoanalytic theory. Cambridge, MA: Harvard University Press; trad. it. Le relazioni oggettuali nella teoria psicoanalitica. Bologna: Il Mulino, 1986.
Kandel, E. R. (1999). Biology and the future of psychoanalysis: a new intellectual framework for psychiatry revisited. American Journal of Psychiatry, 156(4), 505-524. DOI: https://doi.org/10.1176/ajp.156.4.505
Kandel, E. R. (2001). The molecular biology of memory storage: a dialogue between genes and synapses, Science, 294, 1030-8. DOI: https://doi.org/10.1126/science.1067020
Kandel, E. R. (2007). In search of memory: the emergence of a new science of mind. New York, NY: W. W. Norton & Company; trad. it. Alla ricerca della memoria: La storia di una nuova scienza della mente. Torino: Codice Edizioni, 2008.
Klein, G. S. (1976). Psychoanalytic theory. An esploration of essentials. New York, NY: International University Press; trad. it. Teoria psicoanalitica. I fondamenti. Milano: Cortina, 1993.
Le Doux, J. (1996). The emotional brain. New York, NY: Simon and Schuster; trad. it. Il cervello emotive. Milano: Baldini Castoldi, 1998.
Le Doux, J. (2002). Synaptic Self. New York, NY: Viking Penguin; trad. it. Il sé sinaptico. Milano: Cortina, 2002.
Pichon-Rivière, E. (1985). Il processo gruppale. Loreto: Lauretana.
Rapaport, D. (1953). On the psychoanalytic theory of affects. In Collected papers of D. Rapaport; trad. it. La teoria psicoanalitica degli affetti, in Il modello concettuale della psicoanalisi. Milano: Feltrinelli, 1977.
Rescorla, R. A. (1988). Behavioral studies of Pavlonian conditioning. Annual Rewiew of Neuroscience, 11, 329-352. DOI: https://doi.org/10.1146/annurev.ne.11.030188.001553
Rubinstein, B. B. (1965). Psychoanalytic theory and the mind-body problem. In Greenfield, N. S., Lewis, W. C. (Eds.), Psychoanalysis and current biological thought. Madison, WI: University of Wisconsin Press, 1965.
Rubinstein, B. B. (1967). Explanation and mere description: a metascientific examination of certain aspects of psychoanalytic theory of motivation. In Holt, R. (Ed.), Motives and thought: psychoanalytic essays in honor of David Rapaport. New York, NY: International University Press; trad. it. Spiegazione e semplice descrizione: un esame metascientifico di alcuni aspetti della teoria psicoanalitica della motivazione, in Fabozzi P., Ortu F., Al di là della metapsicologia. Roma: Il Pensiero Scientifico.
Rubinstein, B. B. (1976). On the possibility of a strictly clinical psychoanalytic theory: an essay in the philosophy of psychoanalisis. In Gill M. M., Holzmann P. S., 1976. cit.
Russel, B. (1921). The analysis of mind. London: Allen & Unwin; trad. it. L’analisi della mente, Milano: Newton Compton; 2004.
Scano, G. P. (2015). La mente del corpo: intenzionalità e inconscio della coscienza. Milano: FrancoAngeli.
Scano, G. P. (2016). L’improbabile alambicco, ovvero lo strano caso dell’identificazione proiettiva, Ricerca psicoanalitica, XXVII, 2. DOI: https://doi.org/10.3280/RPR2016-002007
Wallerstein, R. S. (1988). One psychoanalysis or many?. International Journal of Psychoanalysis, 69, 5-21.
Wallerstein, R. S. (1990). Psychoanalysis: the common ground. International Journal of Psychoanalysis, 71, 3-19.

Come citare

Scano, G. P. (2022). Vincolo e significato. Ricerca Psicoanalitica, 33(s1). https://doi.org/10.4081/rp.2022.672