La prospettiva teorico-clinica di George Downing e la concezione del soggetto come sistema vivente

Pubblicato: 30 aprile 2010
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l'Autore descrive inizialmente il lavoro clinico portato avanti negli anni da George Downing, ne esplicita i referenti teorici sottostanti, con particolare riferimento al concetto di "memoria procedurale" quale costrutto spiegativo della qualità interattiva che caratterizza ogni relazione umana fin dai primi giorni di vita. In un secondo tempo prova ad inserire tale concezione all'interno di una prospettiva più ampia che si colloca, da un punto di vista epistemico, nella teoria dei sistemi complessi dinamici e non lineari. La motivazione del sistema-soggetto, in quest"ottica, non è data dal tentativo di creare o mantenere i legami con l'oggetto, ma dal ricercare o riconquistare lo stato di "coerenza sistemica" in un processo creativo e continuo. Anche il concetto di "riconoscimento" viene rivisitato secondo questa prospettiva prendendo le mosse dalla descrizione che ne diede Hegel nella sua Fenomenologia dello spirito e nella descrizione del processo dell'autocoscienza. Si desume che l'esplicitazione dei referenti teorici impliciti dell'analista sia condizione sine qua non per dare vita, all'interno del processo analitico, ad un percorso che fondi la presenza ai propri stati interni e quindi a sè stesso del soggetto.

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Milanesi, P. . (2010). La prospettiva teorico-clinica di George Downing e la concezione del soggetto come sistema vivente. Ricerca Psicoanalitica, 21(1), 19–30. https://doi.org/10.4081/rp.2010.488