Del soggetto diviso

Pubblicato: 31 dicembre 2010
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Autori

Il soggetto della fenomenologia e quello delle neuroscienze sembrano avere molti punti in comune. In effetti condividono una parzialità e quindi un errore di prospettiva: se la prima non può svincolarsi dal piano immaginario sottovalutando la ristrutturazione sistemica dovuta all'acquisizione del linguaggio simbolico delle società umane, le altre riducono le dinamiche della soggettività a quelle del substrato cerebrale. Per mezzo della epistemologia dei sistemi complessi, sosteniamo che il linguaggio porta all'emergenza di un livello sistemico differente, un nuovo dominio, in cui ogni talking cure trova la propria pertinenza. Il soggetto che nasce dal linguaggio è un soggetto diviso - come ha scoperto Freud e come la clinica ci mostra continuamente - non fra la coscienza ed il procedurale o l'implicito, bensì in se stesso. Attraverso questa prospettiva è possibile comprenderlo appieno, curarlo efficacemente, ma soprattutto è l'unica prospettiva etica, dove per etica si intende la questione del desiderio singolare che abita l'azione di quell'individuo e che comporta un"inconscio non riducibile alle altre dimensioni su citate.

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Come citare

Rociola, G. (2010). Del soggetto diviso. Ricerca Psicoanalitica, 21(3), 97–106. https://doi.org/10.4081/rp.2010.473