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Il corpo oggetto della colpa primaria
Il lavoro percorre un cammino che parte dal rapporto fra psicopatologia e cultura nella contemporaneità, individuando alcuni tratti espulsi dai contenitori culturali e riversati nella psicopatologia della massa odierna. Fra questi elementi la rimozione del "negativo", la negazione della morte e la valorizzazione di un "positivo conformistico" che si sostituisce al lavoro psichico percettivo individuale o al lavoro del sogno alfa (Bion). In questo scenario il corpo diventa un contenitore di funzioni mentali non più esperite o vissute dalla mente. È possibile che questi assetti emotivi di massa entrino nella relazione di accudimento, diventando scenari in cui i sentimenti non compatibili col materno vengono vissuti come colpa primaria dal soggetto in quanto potenzialmente distruttivi per l'insieme sè/contenitore di cui il se fa parte. A partire da queste basi viene tracciata una possibile costruzione dei dispositivi terapeutici, a partire dalle dinamiche delle equipe, per arrivare ai dispositivi individuali o di gruppo rispecchianti il soggetto. Vengono trasversalmente esaminate alcune possibili modalità di lavoro per passare dal corpo come contenitore della mente alla mente come strumento per tollerare il dolore.
Come citare
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