Sapere e potere: psicoanalisi e lavoro clinico

Pubblicato: 9 gennaio 2020
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Ogni teoria comporta e contiene in sè contraddizioni, lotte e tensioni che derivano dal contesto della società, pertanto, quando una teoria si afferma, ciò sta a significare l'esito delle lotte, ovvero che certe posizioni hanno prevalso a scapito di altre. Esplicitare tali posizioni, portarle "a galla" è un valido contributo reso alla conoscenza e al pensiero.Tuttavia queste posizioni, che sono posizioni di forza, nella maggior parte dei casi si mantengono occulte, mascherate, si presentano sotto mentite spoglie, sono state cancellate dalla scena e rimosse. Le istituzioni psicoanalitiche detengono una responsabilità per la formazione che impartiscono, per il modello psicoanalitico che prospettano e per l'operatività che esercitano ed è inevitabile che tutto ciò implichi sottostanti lotte per l'egemonia. Lotte che non sono scevre da implicazioni materiali e dalle quali il nostro spazio di lavoro non può essere considerato esente. Questa precisazione vale quantomeno a sottolineare la nostra inevitabile implicazione, non certo perchè esista un luogo che ne sia escluso, ma perchè precisarne i contorni ci fornisce l'illusione di una maggior libertà e l'esercizio di una possibile etica.

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Flores, J. (2020). Sapere e potere: psicoanalisi e lavoro clinico. Ricerca Psicoanalitica, 29(1), 83–102. https://doi.org/10.4081/rp.2018.149