Dal desiderio al disinvestimento: è davvero l'epoca delle passioni tristi? Riflessioni sulla psicoanalisi contemporanea e la pulsione di morte

Pubblicato: 9 gennaio 2020
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l'articolo tratta il fenomeno psichico del disinvestimento, traendo spunto dall'evocativo titolo di un noto saggio, dal punto di vista psicoanalitico, dandone una definizione e fornendo un"approfondita riesamina del testo freudiano a cui lo fa risalire in Al di là del principio di piacere del 1920, tracciandone poi le ricadute cliniche e il vasto impatto socio-culturale attuale. Il lavoro intende ipotizzare quanto il testo freudiano, che causò la svolta del "20 in psicoanalisi introducendo il concetto di "pulsione di morte", rivesta oggi in particolare tutta la sua estrema attualità proprio nell'estensione subdola e socialmente approvata delle forme clinico-sociali di disinvestimento, secondo uno spettro dalla tossicodipendenza all'assenza di desiderio su ogni oggetto. Si prefigura la clinica post-moderna come una clinica della pulsione di morte, intesa freudianamente non come aggressività agita ma come ricerca del non pensiero e della non tensione. È oggetto di domande conclusive quale e se la psicoanalisi possa ancora giocare un ruolo in tutto questo.

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Valdrè, R. (2020). Dal desiderio al disinvestimento: è davvero l’epoca delle passioni tristi? Riflessioni sulla psicoanalisi contemporanea e la pulsione di morte. Ricerca Psicoanalitica, 29(1), 41–61. https://doi.org/10.4081/rp.2018.147