UNA NUOVA GUERRA FREDDA?


Pubblicato: 25 giugno 2019
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Authors

  • Sergio Romano Storico, editorialista de Il Corriere della Sera, Italy.

Quando visitò la Cina nel giugno del 1989 Michail Gorbaciov, segretario generale del PCUS e presidente dell'Unione Sovietica, aveva due obiettivi. Voleva rendersi conto personalmente del modo in cui le riforme di Deng Xiaoping stavano trasformando il Paese e sperava di rattoppare gli strappi politici e ideologici che avevano turbato le relazioni fra Mosca e Pechino, dal ritiro dei consulenti sovietici all'epoca di Krushev sino ai duri scontri militari sull'Ussuri nel 1968 e alla diverse posizioni assunte dai due Paesi durante la crisi afghana del 1979. Allo stesso tempo il presidente sovietico avrebbe cercato di spiegare a Deng la sua perestrojka. Le intenzioni erano ragionevoli, ma il clima cambiò quando la presenza del leader sovietico a Pechino ebbe l'effetto di entusiasmare i giovani della capitale. Mentre i dirigenti cinesi stavano gradualmente introducendo nell'economia le regole del mercato, Gorbaciov parlava di "glasnost" e sembrava deciso a cambiare quelle del sistema politico. Non appena i sovietici lasciarono Pechino per tornare in patria alcune migliaia di giovani cinesi cominciarono a darsi appuntamento in piazza Tienanmen per chiedere riforme democratiche. Da quel momento il leader sovietico smise di essere per la Cina un possibile modello e la sua caduta nel dicembre 1991 dimostrò alla dirigenza cinese che la riforma tentata da Mosca era un rischio da evitare. Credo che questo spieghi perchè la data del 3 giugno 2019 sia stata attesa da Xi Jinping, presidente della Repubblica popolare cinese, con una certa apprensione. [Continua]


Romano, S. (2019). UNA NUOVA GUERRA FREDDA?. Il Politico, 250(1), 94–99. https://doi.org/10.4081/ilpolitico.2019.55

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