LA QUESTIONE TEDESCA IN EUROPA, FORZA PROPULSIVA E PULSIONI EGEMONICHE

Pubblicato: 6 giugno 2023
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Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la Germania era un Paese sconfitto e devastato, politicamente diviso in due regioni distinte sotto il controllo delle potenze vincitrici. Nella coscienza della Germania, il 1945 divenne una sorta di anno zero per una nuova rinascita politica ed economica che, nell'ultimo decennio del XX secolo, avrebbe portato alla riunificazione, sotto l'egida del cancelliere Helmut Kohl. Era l'epoca dello smantellamento dell'Unione Sovietica e della fine della Guerra Fredda. Nel giro di un decennio, la Germania sarebbe diventata uno degli Stati più forti d'Europa. Il punto di vista centrale dell'Autore è che è difficile comprendere la questione della rinascita della Germania senza prendere in considerazione la sua identità nazionale, che affonda le sue radici nell'esperienza del Sacro Romano Impero - la cui definizione tedesca aggiunge "Deutscher Nation", cioè "della nazione tedesca". Questo ha aperto la strada al concetto di Zentralmacht (potere centrale) e di Lebensraum (spazio vitale) europei. Questo capitolo si sofferma sul percorso storico e ideologico di questi assunti, un viaggio lungo e difficile attraverso secoli di guerre e scelte politiche diverse, che hanno forgiato la base ideologica della Germania come principale potenza continentale. Secondo l'autore, questo è stato il punto di svolta focale che, dopo la Seconda guerra mondiale, ha portato la Germania occidentale a diventare membro della NATO nel 1952 e, poco dopo, membro della CEE e, nel 1989-90, con il crollo dell'URSS, alla riunificazione del territorio e della popolazione. Era l'ultima pagina di un percorso lungo e insidioso che i leader tedeschi hanno saputo affrontare con notevole abilità. Nel nuovo millennio, la Germania si trovò a fare da perno politico, economico, commerciale e industriale tra l'Europa orientale e quella occidentale. Una posizione che ha conferito alla Germania il ruolo di pilastro dell'architettura europea, al punto che, con l'introduzione dell'euro come moneta comune europea, la Banca Centrale avrebbe avuto sede a Francoforte. La conclusione dell'articolo è che - con le parole di Ulrich Roos - la forza economica, demografica, commerciale e industriale della Germania, la sua posizione geografica e l'atteggiamento sicuro di sé quando si trattava di beni della comunità, hanno progressivamente spostato l'ago della bilancia dall'idea di una Germania europea al fatto di un'Europa tedesca. Tuttavia, sarebbe altamente auspicabile che Berlino bilanciasse la sua supremazia verso una direzione costruttiva, che non segua astrazioni rischiose ma obiettivi pragmatici di interesse comune.

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Giannotti, A. (2023). LA QUESTIONE TEDESCA IN EUROPA, FORZA PROPULSIVA E PULSIONI EGEMONICHE. Il Politico, 258(1), 20–45. https://doi.org/10.4081/ilpolitico.2023.810