Anemia emolitica autoimmune: l'esperienza SIE

Published: June 22, 2009
Abstract Views: 715
PDF: 11636
Publisher's note
All claims expressed in this article are solely those of the authors and do not necessarily represent those of their affiliated organizations, or those of the publisher, the editors and the reviewers. Any product that may be evaluated in this article or claim that may be made by its manufacturer is not guaranteed or endorsed by the publisher.

Authors

Le anemie emolitiche autoimmuni (AEA) comprendono un gruppo eterogeneo di condizioni morbose caratterizzate dalla presenza di autoanticorpi diretti contro antigeni eritrocitari e da un quadro clinico di emolisi variabile nella sua gravità. Le AEA vengono distinte in base alle proprietà termiche dell’anticorpo, in forme da autoanticorpi caldi, che si legano agli eritrociti ad una temperatura intorno ai 37°C, e AEA da anticorpi freddi, che possiedono un optimum di reazione a 4°C e che comprendono due entità cliniche distinte, la malattia da agglutinine fredde (CHD; cold hemagglutinin disease) e la emoglobinura parossistica a frigore. Da un punto di vista clinico le AEA vengono distinte in forme primitive (idiopatiche) e secondarie ad altre condizioni morbose, fra cui malattie infettive, autoimmuni e neoplastiche.

Dimensions

Altmetric

PlumX Metrics

Downloads

Citations

Supporting Agencies

How to Cite

Barcellini, W. (2009). Anemia emolitica autoimmune: l’esperienza SIE. Hematology Meeting Reports (formerly Haematologica Reports), 1(6). https://doi.org/10.4081/hmr.v1i6.689