Il trapianto di cellule staminali emopoietiche nei pazienti affetti da thalassemia major


Published: June 22, 2009
Abstract Views: 275
PDF: 936
Publisher's note
All claims expressed in this article are solely those of the authors and do not necessarily represent those of their affiliated organizations, or those of the publisher, the editors and the reviewers. Any product that may be evaluated in this article or claim that may be made by its manufacturer is not guaranteed or endorsed by the publisher.

Authors

Il trapianto di cellule staminali emopoietiche (TCSE) rappresenta ancora oggi l’unica terapia potenzialmente curativa per i pazienti affetti da talassemia major.1 Dalla sua prima applicazione, realizzatasi con successo nel dicembre del 1981 a Seattle su un paziente pediatrico italiano,2 centinaia di procedure trapiantologiche sono state realizzate, impiegando come donatore principalmente un familiare HLA compatibile.1 3Attraverso il TCSE, una larga maggioranza di pazienti affetti da talassemia major hanno ottenuto l’indipendenza trasfusionale e la possibilità di ridurre il sovraccarico di ferro accumulatisi con le trasfusioni eritrocitarie, attraverso l’impiego regolare di procedure flebotomiche, usualmente intraprese a partire dai 3 mesi post-trapianto in presenza di valori di emoglobina superiori ai 10 gr/dL.

Supporting Agencies


Locatelli, F., Moretta, F., Tolva, A., Introzzi, F., & Merli, P. (2009). Il trapianto di cellule staminali emopoietiche nei pazienti affetti da thalassemia major. Hematology Meeting Reports (formerly Haematologica Reports), 1(6). https://doi.org/10.4081/hmr.v1i6.661

Downloads

Citations